martedì 4 marzo 2014

Voglio credere.......


“Voglio credere che le difficoltà abbiano davvero un senso. Ce l’hanno per forza.

La cosa che ti aiuta di più è il sapere di non essere solo, di poter condividere con altre persone la condizione in cui ci si trova.

Consola.

Consola davvero tanto.

Altrimenti bisognerebbe mollare, ma non solo io.

Mollare tutti quanti insieme. Una protesta alla vita crudele e alle ingiustizie.

E invece no. Ogni mattina ci alziamo dal letto e proseguiamo il cammino. Anche chi si lamenta sempre lo fa, magari a modo suo, ma lo fa.

Ognuno di noi ha un motivo per cui alzarsi dal letto. E se anche apparentemente non c’è. C’è.

Ricordo di aver conosciuto una donna malata che, grazie alle necessità del suo cane, si sentiva in obbligo di fare determinate cose. Ecco, si, di non mollare.

E ce l’ha fatta.

Perché quando la mente si arrende, il corpo crolla.

Il corpo subisce l’influsso dell’anima in una maniera spaventosa.

La piccolezza di certi problemi diviene eclatante davanti ad immani disgrazie.

E allora ci sentiamo piccoli e stupidi per aver desiderato un frivolo oggetto, per averne fatto motivo di preoccupazione.

Le sciocche ambizioni impallidiscono di fronte al senso di questa esistenza. Quello reale, che vive lontano dall’essere alla moda, dal frequentare certi locali, dall’essere impeccabile davanti al giudizio di altre mille coppie di occhi.

L’altro giorno, in fila dalla dottoressa, ho visto entrare una donna ansimante. Tutti i presenti la guardavano. Venti occhi su di lei.

La donna sembrava  alquanto provata. Respirava ad un ritmo forsennato.

Pochi minuti dopo il suo ingresso, la donna delle pulizie è uscita dal bagno. Le due signore, che chiaramente si conoscevano, hanno iniziato a parlare.

Essendo vicino a loro, inevitabilmente ho sentito quello che dicevano.

Ho scoperto che la donna affaticata era affetta da una patologia grave ai polmoni e, oltretutto, raccontava all’altra donna della difficile situazione familiare che aveva a casa. Diceva di doversi occupare di una persona anziana.

La sentii dire “Anch’io ho i miei momenti di crisi.”

Come per giustificarsi, come se tutta quella situazione non la giustificasse a prescindere.

In quel momento ho pensato a quante volte mi faccio prendere dal panico per nulla. Tutti noi lo facciamo.

Ricordo che diceva di voler fare la ragazzina venendo fino lì in bicicletta. E mi fece tenerezza, per tutta la grinta che aveva dentro.

L’altra signora la ascoltava comprensiva.

La forza di quella povera donna malata mi ha colpito e la porto con me.

È un esempio per tutti, senza dover cercare chissà dove tra nomi illustri e personaggi originali.

L’essere umano sa abituarsi davvero a tutto.

Quello che ci spaventa viene assimilato o rifiutato categoricamente.

Ma le montagne non vanno accerchiate, vanno scalate!”


tratto da 'Come i binari' di Liliana Casadei

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