"Renato
se ne andò dopo il brindisi, ingurgitando in fretta quello che aveva nel
bicchiere e dicendo che si sarebbero visti la sera dopo.
Gli
sembrò di scappare.
Stava
scappando da una delle sue paure, la stessa che aveva visto dentro quei due
occhi cangianti.
La
paura della vita, quella che si nasconde nelle pieghe inaspettate degli eventi
che non sai affrontare. Nell’imprevisto. La paura di uscire da uno schema, da
un ingranaggio ben oliato, da un rituale consolidato.
Quella
ragazza era una vittima.
Era
la vittima più antica di tutte, era la preda, era il fiore che viene
sacrificato prima di diventare frutto.
Era
tutte queste cose insieme.
Era
la paura di crescere."
(...)
tratto da "Come i binari" di Liliana Casadei.
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